Sneak Peak / Dicembre 2024
Quello dove tutti tirano le somme, ma noi qui lo facciamo comunque ogni mese
È inutile negarlo, la stagione delle gare trail per come è strutturata è un assoluto crescendo di intensità per cui dopo le finals di UTMB tutto si sgonfia e si comincia collettivamente a guardare all’anno successivo.
Gli atleti vanno in post-season e cominciano a praticare sport diversi dalla corsa, gli appassionati sognano gare e seguono in diretta le lottery1, noi più che inseguire risultati e prestazioni ci concentriamo sui post di addio/riconferma in ottica calciomercato.
E lo so, non sarebbe la parola da usare, ma essendo cresciuto in un contesto calcio-centrico per me il cambio di casacca (qualsiasi sia lo sport, Formula Uno inclusa) verrà sempre definito “calciomercato”.
Gennaio è un mese che esiste allo spettro opposto di quello che è il trimestre giugno-agosto: in nessuno modo importante dal punto di vista atletico, ma che pone le basi per quelli che sono i mesi a seguire.
Pur non essendo grande amante del cambiamento, l’ho sempre adorato nello sport. Forse perchè in questo specifico contesto detesto l’equilibrio, dove la classica squadra che semplicemente funziona per anni “rompe” il gioco a tutti gli altri2.
Mi rendo conto che nel trail non esiste ancora il concetto di “squadra” in termini di competizione3 e che al massimo l’atleta passa dal vestire un kit nero al vestirne uno verde, ma a volte anche solo un cambio di scarpa può fare e disfare una carriera (citofonare H.H. a riguardo).
Che poi calciomercato non significa semplicemente passare da Nike a Hoka, vuol dire passare da magari un contratto da “spese e materiali” a uno da 50.000$, con tutto quello che una cosa del genere comporta (possibilità di gareggiare all’estero, libertà nello scegliersi i progetti, la quantità di gare, il team di supporto, e così all’infinito…le ramificazioni sono infinite).
Ma evitando di fare il passo più lungo della gamba (ci sarà tempo e modo di parlare di trasferimenti il mese prossimo, nella tradizionale puntata con Riccardo Borgialli) siamo ufficialmente arrivati alla fine dell’anno e questo vuol dire semplicemente una cosa: premi.
Chi ha corso forte, chi è tornato a farlo, chi si è affacciato allo sport e chi continua a farlo anche dopo che son passati 20+ anni dalla prima gara.
Per tutti gli award-aficionados là fuori siamo sicuri che l’ultima puntata di The Long Run dell’anno non mancherà di soddisfare. E lo scrivo prima di averla registrata, nella speranza che non succeda la stessa tragedia dell’anno scorso dove una registrazione di due ore e mezza si è rivelata inutilizzabile4.
Parlando di premi non possiamo non parlare del vincitore della lega di fantasy trail di Buckled, Gianluca Bianco. E nel tentativo di fare (noi) meno schifo, gli abbiamo fatto un paio di domande nella speranza di carpire qualche segreto.
Buckled: Sei stato consistente tutto l'anno con i risultati, dalle classiche 100mi a sconosciute (?) skyrace spagnole. Qual è il tuo criterio di selezione quando scegli gli atleti (è evidente che non siamo di nessuna influenza, altrimenti i nostri risultati dovrebbero essere ben diversi)?
Gianluca: “Al contrario, voi siete stati di grandissima influenza e ispirazione. Se non fosse stato per voi mai mi sarei avvicinato in maniera così appassionata a questo sport.
Sicuramente i criteri di selezione cambiano di volta in volta, perché ci sono situazioni in cui conosco la gara e gran parte del parco atleti coinvolto, invece altre dove si naviga un po' alla "cieca" ( e tante volte la prima condizione non è sinonimo di successo). Comincio col selezionare gli atleti con il ranking più alto presenti in lista, più eventuali nomi più in basso nella lista ma a me familiari. Consulto il curriculum di questi atleti e il percorso di avvicinamento a quella determinata gara, e da lì cerco di estrapolare la mia migliore top 5 o 10. Ovviamente con ripensamenti che si manifestano fino a ridosso della partenza della gara e, nonostante il buon risultato ottenuto, questi cambiamenti last minute tante volte mi hanno portato più danni che benefici. Ma questa è anche una condizione imprescindibile di questo gioco credo, vista l'alta variabilità che caratterizza le gare di ultra trail (vedasi UTMB 2024!).“
B: Negli sport fantasy come basket e football si gioca tendenzialmente sul fare comunque sempre punti in modo da avere una buona base, nel trail è un filo più complesso perchè tra atleti che non partono (magari con decisione dell'ultimo minuto) e gente che si ritira perchè la giornata non sta girando per il verso giusto, la differenza è potenzialmente tra ricevere 200+ punti e nulla. Un'enormità.
Hai giocato con strategia? Avevi già esperienza in fatto di fantasy sports?
G: “Per ogni gara, oltre a consultare gli strumenti che il sito di Freetrail offre, come link ai vari profili Ultrasignup, UTMB, Strava, Istagram, cerco di reperire ulteriori informazioni dai vari podcast che pubblicano preview e interviste pre-gara (Buckled, Singletrack, Freetrail, Mountain Outpost, per citarne alcuni), soprattutto sull'effettivo stato di forma degli atleti. L'obiettivo dell' ascolto dei podcast è anche quello di scoprire nomi nuovi e carpire informazioni sulla reale partecipazione alle gare di alcuni dei favoriti presenti in lista partenza, perché tanti non sono attivi sui social o sono in perenne modalità dark su Strava.
Infine, oltre alla congrua quantità di fortuna che caratterizza tutti i giochi di fantasy, cerco di essere neutrale nelle scelte e non favorire a prescindere gli atleti per cui simpatizzo. Quest'ultima strategia l'ho presa in prestito dal fantacalcio, dove la prima regola non scritta è quella di essere imparziali nelle scelte dei giocatori e non seguire troppo il cuore, soprattutto se la squadra per cui fai il tifo (AC Milan nel mio caso) non naviga in buone acque.”
Sono in parte convinto che ci sia qualcosa tra gli ingredienti della birra che produce [Malart - NdAle] che lo porta a scegliere costantemente bene. Farò un grosso ordine nel 2025 in modo da verificare.
Per il prossimo anno (se avremo la possibilità, visto che dipendiamo al 100% da Freetrail) il nostro campionato si disputerà su di una serie limitata di gare in modo da concentrarci su pochi eventi (al massimo uno al mese).
Il calendario provvisorio recita:
[febbraio] Black Canyon 100
[aprile] Canyons by UTMB (solo 100k)
[giugno] Western States Endurance Run
[luglio] Hardrock 100
[ottobre] Javelina Jundred
[novembre] JFK50
C’è Un penSiero rAgionato dietro a questa lista…
The Long Run e Grand Canyon
L’inizio di dicembre ci ha visto navigare contemporaneamente in acque conosciute con The Long Run e assolutamente sconosciute nell’evento che abbiamo fatto al flagship store di Wild Tee dove abbiamo parlato di Grand Canyon e FKT.
Cominciamo dalla parte facile, TLR.
Parte introduttiva dedicata a un segmento che non facevamo da un po’ ma che ci è sempre stato particolarmente a cuore: i premi UROY (ultra runner of the year, solo atleti nordamericani). Ci rendiamo conto che è una scemenza, specialmente in questa era di globalizzazione, ma il nostro (mio e di Marcello) approccio ai premi di fine anno deriva da quello di ultrarunning magazine, ed essendo un podcast che predilige la scena nordamericana di trail direi che questa è la normale conseguenza.
Nella seconda metà della puntata abbiamo parlato di Dead Horse Ultra, Mallorca by UTMB, JFK e Ultra Trail Cape Town, tutto questo prima di passare la palla a Tommaso che con il suo intervento ha completato il coverage di The Running Event con tutto quello che era rimasto fuori dalla puntata di B-Side (nello specifico: mondo strada e l’annuncio della scarpa di Satisfy).
Per quanto riguarda Wild Tee e il Grand Canyon, in occasione del lancio della nuova maglia che abbiamo realizzato in collaborazione con loro, abbiamo voluto fare un evento live per raccontare una delle cose che in assoluto ci piacciono di più di questo sport: il connubio tra Grand Canyon e Fastest Known Time.
Un’oretta dove abbiamo parlato di storia, dei personaggi che sono gravitati attorno a questo mondo e dei record attuali. Non trovate questa registrazione sui nostri soliti canali, ma potete vedere il video dell’intera talk su quello di Wild Tee.
Il tanto annunciato Speciale Eyewear di B-Side
Secondo me la prima volta che abbiamo parlato dello speciale eyewear è stato in settembre, e probabilmente ogni mese da allora vi abbiamo detto che sarebbe arrivato.
Beh ci abbiamo impiegato un filo più del previsto (vuoi per recuperare materiali, vuoi per incastrare i calendari di tutte le persone coinvolte) ma alla fine siamo riusciti ad andare online.
Lo speciale è diviso in due parti e in totale conta 3h30 di registrazione.
Nella prima parte abbiamo parlato con Matteo Sanavio che per anni ha lavorato in questo specifico ambiente proprio in relazione al mondo trail.
Per noi è importante che l’ascolto di questa puntata arrivi prima della parte video (quella dei nostri test e della presentazione dei prodotti, per capirci), perchè qui viene presentato lo strumento occhiale nella sua forma più generica e slegato da ogni brand, dove parliamo delle parti di cui è composto e delle differenze nei materiali che si trovano sul mercato.
Credo sia una puntata di assoluto valore per chi ha bisogno di approcciarsi a questo mondo5 specialmente in ottica finals di UTMB (dove l’occhiale è richiesto come materiale obbligatorio).
La seconda parte dello speciale è un classico B-Side Live come vi abbiamo abituati quest’anno: io e Tommaso ci guardiamo molto seriamente negli occhi e parliamo dei nostri test con i prodotti di Julbo, Oakley, Rudy Project, Aveo e Smith Optics.
Siete su Patreon e vi siete dimenticati di esserci? Abbiamo caricato una companion guide di 16 pagine dove per ogni occhiale presente in video trovate i dati, una piccola review e dei badge a supporto. Insomma, non perdetevela.
🌵→☁️
Si chiude l’anno di Cactus to Clouds con la perfetta gara dicembrina: Ray Miller 50/50.
Dico solo tre cose: Malibu, Backbone Trail e temperature primaverili.
Nel caso servisse altro per convincervi all’ascolto il nostro personaggio del mese (e detentore del secondo miglior tempo di sempre) è questo signore qui:
La sezione finale del “c’è vacanza oltre alla gara” è stata interamente dedicata alla città di Los Angeles con le mie personali raccomandazioni sul cosa visitare, cosa mangiare e dove correre.
Volete ascoltare tutte le puntate di Cactus to Clouds? Trovate tutto su Patreon!
I partner di Buckled
Chi volesse avere uno sconto di 20% sull’intero catalogo di Wild Tee si può unire alla nostra grande famiglia disfunzionale su Patreon. Per chi invece volesse provare i prodotti Näak il codice per avere un 15% di sconto è: BUCKLED (aperto a tutti).
Mixed bag
Qualche mese fa un’ascoltatore ci aveva chiesto consiglio su libri dedicati al mondo trail, facendo riferimento alla nostra pagine delle letture.
In puntata non eravamo riusciti a rispondere perchè denotavamo una certa scarsità in termini di materia prima (insomma: pochi libri scritti male), sottolineavo inoltre che non ero soddisfatto di come fosse strutturata quella pagina e confessavo di aver passato gli ultimi anni a nasconderla/pubblicarla a seconda delle richieste di chi ci segue (“ma la pagina delle letture? non la trovo…” e via di ri-pubblicazione).
Ecco, proprio nel momento in cui ero convinto che avrei eliminato per sempre la pagina, ho deciso di ridisegnarla, ampliarla e ripubblicarla.
Per chi non visitasse giornalmente il nostro sito (molto male!) da inizio dicembre è online una versione rivista della pagina delle letture che -spero- resterà online e si amplierà col passare del tempo.
Ci trovate un po’ di tutto: libri sul trail, sulla corsa, su altri sport, materiale solo in inglese, letture consigliate da chi è stato intervistato in passato, e così via.
Prossimo obiettivo: sistemare i mixtapes o eliminarli per sempre.
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Questo mese io e Marcello siamo anche stati invitati a casa di Francesco Puppi (intendiamo Any Surface Available) per parlare di *cose*.
Non saprei farvi un riassunto della puntata nemmeno se volessi: sì, l’ho riascoltata (contravvenendo a uno dei pilastri della mia religione: “mai riascoltare”) ma la conversazione -degna della migliore The Long Run in fatto di lunghezza- è andata in tutte le direzioni. Mettiamola così: ci siamo concentrati specialmente sul mondo media, quindi aspettatevi meno athlete-talk di quanto si possa pensare.
E in gennaio?
Il menu prevede una nuova puntata di The Long Run che dovrebbe essere già online6, Cactus to Clouds con una gara che sicuramente non vi aspettate, un nuovo episodio di Sole Survivor dove sperimenteremo con le riprese video, e tornerà Francesco Rigodanza a raccontarci cose.
Siamo arrivati alla fine (letteralmente e calendariamente7), non rimane che augurarvi un buon 2025 e come si dice in questi casi: ci si vede dall’altra parte.
Sigla!
Alessandro
Altro evento fuori scala in termini di noia televisiva — ma chi sono io per dirlo visto che ho seguito entrambe le dirette di WS e HR100 senza avere un singolo ticket dentro le urne;
Vogliamo fare il solito paragone con gli sport americani? I Chiefs con Patrick Mahomes, i Bulls con Jordan, gli Oilers con Gretzky. Gli ingiocabili.
Anche se su questo punto devo sottolineare la presenza della classifica a squadre delle World Trail Majors, quella dei mondiali (ma qui esuliamo dal contesto del brand) e sicuramente nei prossimi anni arriverà anche la versione in chiave UTMB;
Ed è un peccato perchè dentro c’era anche un momento in cui non ricordo chi mi ha fatto ridere e la birra mi è letteralmente uscita dal naso e ho tossito per cinque minuti. Good times;
Per dire io e Tommaso siamo arrivati alla puntata da due percorsi diversi: lui da frequent-user e io da non utilizzatore e non conoscitore;
Lo è!
Non sono sicuro al 100% che questa sia una parola. Diciamo un buon 63%.