Questo mese ho cominciato a scrivere Sneak Peak tardissimo perché ho passato gran parte delle uscite di corsa delle ultime due settimane a rimbalzarmi in testa papabili argomenti introduttivi di questa release di marzo. La scelta facile sarebbe stata Chianti: eravamo sul percorso, siamo stati testimoni di una delle prestazioni più dominanti di sempre1, abbiamo fatto una foto con il golden ticket è stato bello incontrare gente che ci segue. Insomma, sarebbe stata la classica easy way out.
Un’altra possibile alternativa sarebbe potuta essere la news che in assoluto mi è stata più inoltrata su tutti i canali dove sono raggiungibile: Sabrina Stanley che diventa atleta OnlyFans (🤌🏻). Anche in questo caso, lascerò che sia The Long Run a prendersi lo spazio per questo argomento.
Farò invece qualcosa che è forse inaspettato per me e che sicuramente lo è per il resto del team di Buckled, e parlerò di Barkley Marathons.
Chi ci ascolta sa bene che abbiamo per quell’evento un’avversione più o meno forte: Marcello non ha mai nascosto il suo totale disinteresse (restando leggero), Tommaso apprezza la lore ma non lo appassiona, io ho sempre affermato di sentire il richiamo mediatico di quei 3-4 giorni (è l’effetto incidente in autostrada) ma niente di più.
Quindi perché parlarne qui e ora? Perché l’edizione di quest’anno passerà alla storia come un brufolo statistico (il classico 0 in tabella, come ne abbiamo visti tanti) e, allo stesso modo, niente può descrivere meglio cosa sia Barkley Marathons dell’edizione 2025.
E questo perché? Perché nel 2024 troppa gente ha finito, e questo ha portato altra gente a pensare che forse non era così impossibile chiudere i 5 giri con un po’ di lavoro di preparazione. E qualcun altro, in Tennessee, ha preso nota.
Dirò una cosa di una scontatezza totale ma che devo mettere per iscritto prima di continuare: Barkley è un evento polarizzante2. Lo è perché vive di contraddizioni: il suo scopo è far vincere il game master, non i giocatori; vuole essere invisibile, ma si nutre dell’interesse della gente; è anarchia in un castello di regole.
Per quelli che ne sentono il richiamo, la fascinazione di Barkley presumo derivi da tre elementi: (1) non esiste niente di simile al mondo, (2) non potranno mai partecipare, (3) sotto sotto, chi segue ogni anno gli aggiornamenti dal Frozen Head State Park pensa: “magari 5 giri no, ma 3 riuscirei a farli senza problemi”3.
Dall’altra parte di questo spettro troviamo quelli che non ne sentono il richiamo: semplicemente, Barkley non ha alcun senso di esistere.
Forse il problema maggiore di questa divisione partitica è che comunque tutti vedono in Barkley un qualche tipo di affiliazione al nostro sport: i pro-Barkley la vedono come l’ennesima sfida da superare nel momento in cui ogni distanza e ogni gara viene spuntata dalla propria lista, gli anti-Barkley la vedono come una presa in giro, la versione grottesca di una gara dove non viene messo sul tavolo alcun valore agonistico.
Io ho sempre tenuto il piede in entrambe le scarpe per un semplice motivo: per me Barkley Marathons è la versione a livello hardcore di Takeshi’s Castle.
Per fare un esempio ridicolo: nessuno si sognerebbe mai di dire che Hunger Games sia una brutta versione delle Olimpiadi solo perché c’è gente che nuota, tira con l’arco e corre. Gli Hunger Games sono4 un survival game dove ogni skill ti da un potenziale vantaggio.
E qui torno a una parola che ho usato all’inizio per descrivere Gary Cantrell/Lazarus Lake: Game Master (ok, sono due parole, passateci sopra). Barkley Marathons è un survival game in mezzo ai boschi del Tennessee. È un gioco dove il GM decide ogni anno le regole, imposta il banco e fa di tutto per portarsi a casa la vittoria. Caso vuole, una delle skill utili al completamento del gioco sia avere endurance, ed è qui l’unico punto di contatto con il nostro sport.
Per quanto mi riguarda, non abbastanza per rientrare all’interno del Venn diagram del trail, ma abbastanza per intrattenermi una volta all’anno, ogni anno.
The Long Run
Torniamo a essere egoriferiti come piace a noi. Come al solito partiamo con il recap del mese parlando di The Long Run di febbraio.
Sono passati meno di 30 giorni e mi ero già dimenticato di aver registrato TLR da ammalato. Questo è lo stato in cui versa la mia memoria.
Comunque sia: in un turbinio crescente di deliri e frasi lasciate a metà, nella prima metà della puntata abbiamo ovviamente dato ampio spazio a Black Canyon. Primo garone dell’anno, gente veloce, ritiri, golden tickets, record, drama... c’è stato tutto quello che speravamo e molto di più.
Lo stesso si potrebbe dire di Transgrancanaria, che anno dopo anno non delude mai (top 3 wishlist delle gare isolane dove andare a gareggiare? Io dico Transvulcania / TGC / MIUT in quest’ordine). Chiude la sezione dedicata alle gare un piccolo recap di Tarawera e dei golden ticket oceanici.
Nella seconda metà dell’episodio, una disamina di Tommaso su quello che è successo a Jackpot Ultras, con lo stack-gate di Rajpaul Pannu. E in chiusura: mailbag, young gun e i soliti baci&abbracci.
See you in Radda
Per una volta siamo riusciti a registrare in largo anticipo una preview, e i risultati si sono visti. Possiamo dire che con le nostre previsioni siamo andati bene? Facciamo benino, dai, restiamo con i piedi per terra.
Mettiamola così: in campo maschile, tre atleti erano proiettati per il podio e quei tre si sono effettivamente presentati sul podio. I golden tickets sono andati a chi li voleva: Walmsley (in versione Dark Knight) ha dominato e credo abbia sorpreso più di una persona; Jornet ha incastrato una nuova figlia, un volo, un infortunio in gara e ha saputo trovare un quid extra per sprintare sull’ultima salita; Bouillard ha -nelle parole di Marcello- ”dimostrato di essere uno che va preso seriamente” (è la perfetta sintesi e non aggiungo nulla).
Piccola nota statistica: Walmsley in versione Dark Knight ha vinto 5 gare, ha segnato 3 record del percorso e fatto DNF una volta5.
Gara femminile molto più divertente (perché decisamente meno statica), e il golden ticket finito in mano a Fiona Pascall è molto, molto interessante (anche se, a dirla tutta, non ha ancora accettato). Abby Hall, al momento seconda delle deluse, probabilmente ci riproverà a Canyons, ma fare un intero primo semestre dell’anno a inseguire un golden ticket è fisicamente tassante (anche se Emily Hawgood avrebbe qualcosa da dire a riguardo).
Ho sentito di gente che si è lamentata della viabilità di Radda. A questa gente dico: siamo parte del problema. Suck it up. Stiamo parlando di un paesino arroccato su una collina del Chianti che ospita 4.000(?) atleti + accompagnatori. Non esiste una soluzione facile, ma sono sicuro che gli organizzatori penseranno a qualcosa negli anni a venire (anche solo per la sanità mentale degli abitanti).
Si va in Utah con 🌵→☁️
Dopo aver esplorato Oregon, California e Texas, ci dirigiamo in un nuovo stato per una di quelle gare che è da sempre nella mia lista delle "prima o poi vorrei": Behind the Rocks.
E non solo! Questo ha dato a Marcello l’occasione di fare un’altra lezione di storia e geografia del luogo (a breve apriremo un podcast a parte6) e mi ha permesso di parlare di uno degli atleti di cui sono stato un assoluto fanboy nella seconda metà degli anni 2010: Chris Mocko.
Nativo della Virginia, laureato a Stanford (laureato laureato, non “laureato” per meriti sportivi), una carriera passata in diverse aziende della Silicon Valley, meteora del trail running e forse il miglior ospite di sempre nelle interviste.
Ogni anno prego per un suo ritorno, e vorrei potervi dire che sto solo facendo una battuta.
Trovate la puntata di Cactus to Clouds su Patreon.
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Già che ci avviciniamo a Natale (mancano poco meno di 270 giorni), la prima puntata di Cactus to Clouds dedicata a Pine to Palm è ora disponibile per l’ascolto anche ai tier free di Patreon. Insomma, vi potete iscrivere senza cacciare un euro e avere un’assaggio della life-changing experience che è 🌵→☁️.
I partner di Buckled
Chi volesse avere uno sconto di 20% sull’intero catalogo di Wild Tee si può unire alla nostra grande famiglia su Patreon. Per chi invece volesse provare i prodotti Näak il codice per avere un 15% di sconto è: BUCKLED (aperto a tutti).
Video del mese
[Marcello]
Marin County + highlights + Freetrail
Cazzo sì! Son sincero, i video di highlights di Freetrail per me rimangono sempre, parafrasando Dan Peterson, numero 1. Godibilità e qualità top…e in più nomi sempre un po’ minori che ci piace andare a scoprire.
Birra del mese
[Marcello]
Dal Chianti ci siamo portati a casa tante emozioni, tanta acqua…ma anche acqua mista a luppolo, che non si disdegnano mai.
Essere così controcorrente da voler produrre birra in pieno Chiantishire è una cosa che da tempo mi aveva solleticato la curiosità di voler testare qualche chicca dei Chianti Brew Fighters. Esperienza quasi decennale, birre in lattina, grafica altamente riconoscibile, ma soprattutto un numero bello corposo di declinazioni brassicole prodotte. Abbiamo decisamente apprezzato la scelta assolutamente azzeccata di affidare le spine del Village ai Fighters, avendo sede e taproom proprio in Radda; io e Ale ne abbiamo approfittato per dissetarci, nonostante la giornata non proprio torrida.
Quando sento “west cost Ipa”, la scelta diventa scontata, quindi primo giro sono andato dritto su “L’Ubalda”…e non son rimasto deluso: bella carica di luppoli, aroma di resine e frutta tropicale. Devo dire che degustarla a distanza di una settimana, mentre la sorseggio sul portico sotto il sole ha avuto un quid in più; arriva l’estate, Ubalda consigliata!
Extra
Contrariamente a tutto ciò che ho fatto gli anni scorsi, mi sono fatto violenza per evitare di pubblicare nuove t-shirt di Buckled a novembre. Ho aspettato diligentemente il mese di marzo, e ora le novità per il 2025 sono disponibili nello shop.
Noterete che qualcosa è sparito dallo shop. È normale: come ormai avrete capito, mi stufo delle cose abbastanza velocemente. Se avete richieste particolari su merch che è stato rimosso, mandatemi una mail e vi dirò con maggior precisione cosa è recuperabile e cosa no.
Nello shop trovate inoltre il poster in A2 dedicato al Grand Canyon, realizzato per la serata fatta in negozio da Wild Tee + qualche altra novità.
Parlando di grafica, e nello specifico di poster: come accennavo in chiusura dell’ultima puntata di The Long Run quest’anno torna Jurassic Miles Endurance Run, che farà coppia con Big Rock Endurance Run nella creazione di uno slam.
Ho realizzato per loro tre grafiche per tre poster: Jurassic Miles (di questo ce ne saranno 4 varianti di colore), Big Rock e Grand Slam JM+BR (in ordine qui sotto da sinistra verso destra).
Il poster dello slam verrà dato unicamente a chi finisce una qualsiasi delle distanze di Jurassic Miles e una qualsiasi delle distanze di Big Rock, gli altri due saranno in vendita in loco nel weekend delle gare.
Non aggiungo altro se non iscri+vetevi.
…e in aprile?
Oooh boy. Aprile se tutto va come da pianificazione ci vedrà arrivare alla fine del mese sulle ginocchia perché dovrebbero/potrebbero arrivare: The Long Run di marzo, mailbag di B-Side (patreon), una nuova puntata video di B-Side, Sole Survivors, la preview di Canyons che coinciderà con la seconda tappa del nostro campionato fantasy, Cactus to Clouds (patreon), la nuova puntata di Season Ticket (questo potrebbe scalare a maggio, io vi ho avvisato) e forse una nuova cosa di B-Side per cui lascio un piccolo teaser:
Siamo arrivati alla fine anche per questo mese,
sigla7!
qui mi affido al tanto odiato performance index di UTMB: 972 punti per Walmsley;
e no: non assocerò mai il suo nome alla parola “gara” perchè non lo è in nessun modo;
questo Corrine Malcolm l’ha chiamato col nome giusto: toxic trait;
un romanzo prima di tutto, meglio specificare;
in questa statistica vengono comunque conteggiate le volte in cui è stato sia dark+orange knight (UTMB), o dark+white knight (WS);
STO SCHERZANDO;
sì, secondo me è meglio della versione di Springsteen.
Io cambio topic. Radda in Chianti, si vero piccola e congestionata ma non è quello a cui punta chi si lascia fagocitare da “by UTMB”? Overbooking qualunque posto in grado di contenere una persona, hotel, b&b, piazzole, pezzi di terra. Inoltre, non è quello che anche noi cerchiamo in by UTMB? Onestamente, si! A mio avviso ci sono due tipologie di eventi nel Trail : le gare, a volte anche storiche, ma che conservano quella genuinità e, fatemelo dire, semplicità della gara “pane e salame”(cit.) che, però sono comunque centro aggregante del monde del Trail. E poi ci sono gli eventi che coinvolgono brand. Team, media e migliaia di persone. Spiritò Trail diranno alcuni…sono due visioni diverse della stessa realtà. Piacciono entrambi e hanno lo scopo comune di agglomerare il mondo del Trail.
Ci si lamenterà sempre : troppe persone, troppo traffico…pochi sponsor, poca partecipazione mediatica. Ma questo è il mondo del Trail oggi.
Barkleys=non sufficiente overlap con il trail, nonostante tutto parte del folklore di March madness. Avrei uno spoiler sui golden ticket femminili, ma non posso ancora renderlo pubblico. Tra pochi giorni si saprà